Celebrazioni per 800 anni dalla nascita del Libero Comune

12 maggio 2025

Celebrazioni per gli 800 anni dalla nascita del Libero Comune- foto 1

Sabato 10 maggio nel Palazzo dell’Abbondanza di Massa Marittima si è tenuto l’incontro “La piazza, patrimonio della comunità”.

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12 maggio 2025

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“La piazza, patrimonio della comunità” è il titolo dell’iniziativa che si è tenuta questa mattina a Massa Marittima, nel Palazzo dell’Abbondanza, per dare il via alle celebrazioni per gli 800 anni dalla nascita del Libero Comune.

L’evento, promosso dal Comune con la collaborazione dell’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori di Grosseto, ha visto la partecipazione di studiosi e professionisti che nei rispettivi ambiti, in questi anni, hanno approfondito lo studio della città.

Sono intervenuti, dopo i saluti istituzionali del vicesindaco Maurizio Giovannetti, Nicola Bellini, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Giulia Galeotti, Alessandro Fichera, Andrea Scalabrelli, Stefano Giommoni, Giulio Conti, Bernardo Claus (architetti e archeologi). Ha moderato la mattinata lo storico Marco Paperini.

“Abbiamo approfondito il ragionamento sulla piazza dal punto di vista architettonico, ma soprattutto come centro nevralgico delle attività. – afferma Maurizio Giovannetti, vicesindaco di Massa Marittima – Già nel Medioevo Massa Marittima era una città viva e strutturata: durante il convegno abbiamo ricevuto diverse informazioni, anche inedite, su quella che era la vita di allora. Grazie agli interventi dei relatori, ci siamo potuti immaginare quale fosse l’atmosfera, i lavori che venivano svolti. Partendo dalla nostra storia, le celebrazioni degli 800 anni dalla nascita del Libero Comune, sono l’occasione per guardare al passato ma anche alle sfide del futuro, promuovendo progetti che valorizzino il territorio, rafforzino la partecipazione dei cittadini e creino nuove opportunità per i giovani.”

Durante l'incontro uno degli argomenti centrali è stato proprio il tema dell’utilizzo della piazza e della sua evoluzione nel tempo.  Nella prima parte della mattinata l’architetto Giulia Galeotti e il professor Nicola Bellini hanno parlato della piazza "Dalle botteghe medievali al turismo del nuovo millennio”.

“La documentazione che ci ha permesso una ricostruzione relativa al periodo che va dalla metà del 1200 al 1400, – spiega Giulia Galeotti – è costituita da due estimi e due statuti del quattordicesimo e quindicesimo secolo. Gli estimi forniscono dati sulla struttura urbana e sociale, come il numero e la tipologia di botteghe. Negli statuti sono presenti le regole. La piazza non era solo il centro politico e amministrativo ma anche l’area dei mercati. Si componeva di quattro piazze: la Platea Comunis, la Platea Ecclesia Maioris, che corrisponde all'attuale sagrato, la Platea Fontis Novi, la piazza sopra porta all'Arialla e l’Incrociata dei Gufi, dove si concentravano il maggior numero di attività. C'erano botteghe di conciatori, cuoiai, argentieri e fabbri, connessi all’attività mineraria. Poi c’erano venditori di frutta, pesce, carne e legname. Interessante è il fatto che dagli statuti è possibile avere informazioni su cosa era permesso o vietato vendere in città: ad esempio era vietato vendere pane e lana nella piazza, dove  alle donne era anche fatto divieto di vendere il pesce. Un altro aspetto curioso è che nella piazza si potevano vendere suini ma non i bovini. Le informazioni che abbiamo, dimostrano comunque che Massa Marittima era una città  viva e strutturata, non si può certo parlare di un borgo.”

L’attenzione si è poi spostata sul presente e sul futuro della piazza con l’intervento del professor Nicola Bellini:  “Lavoriamo da diversi anni con il Comune di Massa Marittima - dichiara Bellini - su progetti che cercano di fare il punto sulle prospettive di sviluppo di una realtà come questa:  una piccola città, che ha dei grandi potenziali legati alla qualità della vita e alle possibilità che offre dal punto di vista turistico. Oggi abbiamo concentrato l'attenzione sulla piazza, un luogo straordinario che a Massa Marittima consente di marcare la differenza rispetto a tanti altri piccoli centri, che sono realtà abbastanza omologate agli occhi di chi viene da fuori.  Massa Marittima, partendo dalla sua piazza, può sicuramente ottenere un  vantaggio competitivo sui mercati turistici, con effetti che si riflettono su un territorio più ampio, fino alle frazioni. La piazza, in questo senso, non deve essere il punto di arrivo, ma deve diventare il punto di partenza per la visita del territorio di Massa Marittima.”

La seconda parte della giornata si è concentrata sull’archeologia urbana: “Una delle scoperte più significative e inaspettate, risalente al 2015  – commenta l’archeologo Alessandro Fichera -   riguarda un quartiere di cui si era persa completamente memoria,  sotto al Giardino di Norma Parenti. Ma il valore dell'archeologia non è legato tanto all'importanza della singola scoperta, quanto piuttosto nel ricucire le trame della macrostoria di Massa Marittima.”

Infine, la mattinata è stata l’occasione per parlare del recupero della piazza come esempio di tutela e valorizzazione dei beni culturali.
 
 “Dopo aver concluso la prima parte del progetto sull’illuminazione pubblica della piazza – ha spiegato l’architetto Stefano Giommoni - nei prossimi mesi partiranno i primi due stralci della riqualificazione della pavimentazione. Procederemo per stralci, perché la scelta dell’amministrazione comunale è quella di fare in modo che non ci siano fasi in cui la piazza venga completamente chiusa. L’obiettivo che ci siamo dati è infatti quello di far coesistere i lavori con le esigenze degli operatori economici, dei cittadini che usano la piazza come luogo di incontro e dei turisti che la visitano.”