La mattina l’incontro è rivolto alle scuole superiori di Massa ma alcuni posti sono riservati anche al pubblico esterno.
Ogni anno a febbraio si celebra la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite non solo per contribuire a riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze hanno svolto e svolgono in campo scientifico, ma anche per promuovere un accesso pieno e paritario alla partecipazione alla scienza per donne e ragazze. E così il Museo di storia naturale della Maremma gestito da Fondazione Grosseto Cultura e la biblioteca comunale “Gaetano Badii” di Massa Marittima hanno organizzato insieme una giornata dedicata al tema, con la partecipazione di una giovane e promettente scienziata, la fisica teorica Giulia Cencetti che parlerà dei sistemi complessi. L’appuntamento è venerdì 16 febbraio: la mattina la dottoressa incontrerà gli studenti della scuola superiore di Massa Marittima nei locali della biblioteca comunale massetana e il pomeriggio, alle ore 17, sarà ospite del Museo di storia naturale della Maremma. L’ingresso all’evento è gratuito.
«Aderiamo alla Giornata delle ragazze e delle donne nella scienza da tre anni – dicono l’assessora alla Cultura e all’Istruzione di Massa Marittima Irene Marconi e Roberta Pieraccioli, responsabile del settore Politiche culturali – insieme all’Istituto superiore di Massa Marittima proprio con l’intento di diffondere la cultura scientifica tra le giovani e i giovani del nostro territorio. La condivisione dell’iniziativa col Museo di storia naturale della Maremma è un valore aggiunto perché in questo modo si apre alla partecipazione di un pubblico più ampio».
«Condividiamo con molto piacere l’organizzazione di questa giornata con il Comune di Massa Marittima – spiega il direttore del Museo di storia naturale Andrea Sforzi – in quanto è un modo per fare rete con altre istituzioni del territorio. La diffusione della cultura scientifica è una delle mission del nostro museo, così come il coinvolgimento dei ragazzi su temi che avvicinano loro alle scienze e alla riflessione su argomenti, come quello dei sistemi complessi, che hanno riflessi su molti aspetti della vita quotidiana».
«Cos’hanno in comune città, formicai, società, pandemie, fenomeni atmosferici, stormi di uccelli, social network, ecosistemi e cervelli? – ci chiede la dottoressa Cencetti –. Sono tutti sistemi complessi. Sono esempi in cui un insieme di molti elementi che interagiscono in modo non banale tra di loro fa emergere un fenomeno globale, osservabile dall’esterno, un fenomeno che non sarebbe stato possibile prevedere a priori, che non dipende solo dalle proprietà dei singoli, ma da come questi interagiscono nell’insieme. Un sistema complesso non si può capire osservandone i singoli elementi, si deve fare un passo indietro e osservarlo nella sua interezza. Molti fenomeni rientrano in questa categoria, per questo lo studio dei sistemi complessi è interdisciplinare e coinvolge fisica, matematica, biologia, ecologia, scienze sociali, storia, informatica, e non solo».
Giorgio Parisi (premio Nobel 2021 per la Fisica dei sistemi complessi) scrive: «Perché la scienza si affermi come cultura, bisogna rendere la popolazione consapevole di cos’è la scienza, di come la scienza e la cultura si intrecciano l’una con l’altra, sia nel loro sviluppo storico, sia nella pratica dei nostri giorni. Bisogna spiegare in maniera non magica cosa fanno gli scienziati viventi, quali sono le sfide attuali».
In questi due incontri si parlerà appunto dei meccanismi intrinseci dei sistemi complessi, cercando di vedere alcuni fenomeni con cui conviviamo quotidianamente sotto un diverso punto di vista, approfondendo in particolare epidemie, diffusione di informazioni ed ecosistemi. Sarà un’occasione per riflettere sul metodo scientifico, sull’imprevedibilità di alcuni sistemi e sull’importanza del dubbio e dell’apertura mentale verso nuove idee.
Giulia Cencetti si è laureata in Fisica teorica all’università di Firenze: dal 2015 al 2018 ha lavorato per il Centro studi dinamiche complesse della stessa università con un dottorato di ricerca in Ingegneria dell’informazione, dal 2018 al 2019 è stata ospite dell’Università dell’Europa centrale e dal 2019 al 2023 si è occupata di ricerca alla Fondazione Bruno Kessler. Attualmente è consulente del Centre de Physique Théorique di Marsiglia.