Massa Marittima vince il premio nazionale AIPH

14 giugno 2023

Villaggio minerario di Niccioleta

Massa Marittima vince il premio nazionale AIPH per il miglior progetto di Public History, il volume curato da Riccardo Zipoli, dedicato al villaggio minerario di Niccioleta

Data di Pubblicazione

14 giugno 2023

Prestigioso riconoscimento per la pubblicazione “Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria”, curata da Riccardo Zipoli, professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, edito dalla biblioteca comunale di Massa Marittima. Il volume ha vinto il primo premio del concorso nazionale bandito nel 2023 dall’associazione italiana di Public History (AIPH) per il miglior progetto di public history realizzato in Italia nell’anno precedente.

“Vincere un concorso nazionale con un progetto come questo che ha coinvolto in modo attivo l’intera comunità di Niccioleta è per noi motivo di grandissima soddisfazione. – afferma il sindaco di Massa Marittima, Marcello Giuntini – Possiamo considerarlo un’opera monumentale, un patrimonio che poche comunità vantano. Desidero ringraziare di cuore il professor Zipoli e complimentarmi con lui per il grande lavoro svolto con professionalità e dedizione a servizio del territorio, riuscendo ad instaurare con la popolazione locale un rapporto di amicizia e di stima reciproci. È un progetto a cui teniamo molto perché contribuisce alla ricostruzione della storia del villaggio minerario.”

Il primo premio è stato assegnato a questo progetto per “il rigore e l’ampiezza di un’analisi storica che ha coinvolto in ogni suo passaggio, fin dalla fase progettuale, la popolazione e le istituzioni, in una rete virtuosa di pratiche partecipative. Il lavoro storico si è avvalso di un ricco ventaglio di fonti che ha avuto come esito la ricostruzione del profilo storico-sociale della comunità, scrivendone un passato ignoto e consentendole di immaginare un nuovo futuro. Questa operazione corale si traduce in percorsi di condivisione attraverso canali di comunicazione e tecnologie diversificate, in un progetto complessivo di valorizzazione del territorio”.

Le oltre 600 immagini fotografiche presenti nella pubblicazione provengono in gran parte dall’analisi di 54 album familiari ma anche da diversi archivi.

“Sulla miniera esistono da tempo numerosi lavori – spiega il professor Riccardo Zipoli - mentre l’eccidio è stato a lungo trascurato divenendo oggetto di attenzione solo negli ultimi vent’anni. Mancavano invece del tutto le indagini sulla vita sociale del villaggio, prima e dopo l’eccidio. Era un aspetto di cui si intuiva la ricchezza e che si intrecciava con le vicende della miniera e dell’eccidio delle quali costituisce l’imprescindibile sfondo. Abbiamo quindi deciso di intraprendere uno studio proprio sulla vita sociale di Niccioleta, mettendola in relazione con l’attività della miniera e con la tragedia dell’eccidio. Sono stati tre anni di lavoro intenso durante i quali abbiamo strettamente collaborato con molti abitanti di Niccioleta, di varia età, invitandoli a descrivere i lati noti e meno noti della vita nel villaggio, dagli inizi sino ai giorni d’oggi. La ricostruzione degli inizi è stata la più problematica ma è stata resa possibile grazie alla longevità di testimoni ultranovantenni e persino centenari. Siamo così riusciti a mettere a fuoco e a recuperare aspetti importanti del patrimonio sociale e culturale che correvano il rischio di scomparire. La pubblicazione del libro non è un’iniziativa isolata essendo stata di stimolo per l’avvio di altri progetti di valorizzazione di Niccioleta.”

“Si tratta di un libro scientifico di grande rilievo - aggiunge Roberta Pieraccioli direttrice della Biblioteca comunale - che studia la comunità di Niccioleta dalla sua fondazione alla chiusura della miniera, compreso il periodo successivo. La biblioteca comunale è editrice di questo volume che è molto apprezzato e richiesto in diverse sedi universitarie italiane, ed ha ricevuto il patrocinio di vari enti tra i quali, il Parco nazionale delle Colline Metallifere, che insieme al Comune è anche uno sponsor economico, e poi l’Isgrec, l’istituto Ferruccio Parri, l’università Ca’ Foscari di Venezia in cui Zipoli è professore emerito e il Centro diaristico di Pieve Santo Stefano.”

Riccardo Zipoli (Prato, 1952) dal 2019 è professore emerito di Lingua e letteratura persiana presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove ha insegnato Lingua e letteratura persiana (1975-2018) e Ideazione e produzione fotografica (2010-2018). Ha organizzato le sue prime mostre fotografiche all’Institute of Contemporary Arts di Londra (1976), alla galleria Il Diaframma di Milano (1977) e alla XIV Biennale di San Paolo (1977). Nel 1978 ha conseguito il diploma in regia e in direzione della fotografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Le sue ultime mostre includono quella al Museo di Arte Contemporanea di Teheran (2008) e quella alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2009). La sua mostra “Venezia alle finestre” è stata ospitata in varie città greche, rumene e bulgare (2013-2016). Nel 2018 l’Università Ca’ Foscari lo ha incaricato di pubblicare un volume fotografico per i 150 anni dell’ateneo (In Domo Foscari, memorie e immagini di un ateneo, Marsilio, Venezia 2018). Con questo libro ha vinto il premio Hemingway 2019 per la fotografia. Recentemente ha pubblicato Metafisiche, fotografie dalla quarantena veneziana, Postcart, Roma, 2021 e curato il volume Niccioleta, fotografie e memorie di una comunità mineraria, Biblioteca Comunale Gaetano Badii, Massa Marittima, 2022. Un’antologia delle sue fotografie si trova in www.riccardozipoli.com