Un viaggio musicale attraverso la grande opera di W. A. Mozart, con il maestro concertatore Sergio La Stella che accompagnerà al pianoforte gli interpreti e l’amato scrittore e attore Moni Ovadia, come voce narrante.
I cantanti provengono dal concorso internazionale di canto lirico Ottavio Ziino e dalla fondazione Boris Christoff. Questi i loro nomi: Giulio Boschetti è il Don Giovanni; Mimma Briganti è Donna Anna, Federico Vita è Don Ottavio; Viktor Krastanov è il Commendatore; Marianna Mappa interpreta Donna Elvira; Carlo Alberto Gioia è Leporello, Sabrina Sanza è Zerlina, Eugenio Di Lieto è Masetto.
“Sono molto felice di fare questa esperienza con il maestro Sergio La Stella. – afferma Moni Ovadia - Vengo da una recente messa in scena del Don Giovanni nel teatro che dirigo e quindi sono familiarizzato con questa straordinaria opera, che considero un capolavoro. Spero che veniate numerosi perché in questi tempi difficili le grandi opere di bellezza e di genio sono quanto mai necessarie.”
Attore, regista, musicista e attivista politico, Moni Ovadia è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura e artisti della scena italiana. Ha trovato la sua forma espressiva più congeniale in una forma di “teatro musicale” ispirato alla cultura yiddish - che ha contribuito a far conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea – incentrato drammaturgicamente sulla figura del “musicista/attore”.
Formatosi nei primi anni Settanta come cantante e musicista folk sotto la guida dell'etnomusicologo Roberto Leydi, ha prodotto nel tempo numerosi dischi di musica ispirata alla musica Klezmer, mediorientale e greca.
Nel 1993 si impone all’attenzione del grande pubblico con Oylem Goylem, una creazione di teatro musicale in forma di cabaret, osannato dalla critica e dal pubblico e prosegue negli anni proponendo spettacoli che esprimono la sua visione del mondo e i suoi ideali.
Le sue ultime produzioni lo hanno portato a lavorare sulle lingue e i dialetti, dapprima con alcuni spettacoli dedicati all’opera del poeta greco neoellenico Yannis Ritsos, poi in Sicilia, con la regia della tragedia di Eschilo “Le Supplici” in lingua siciliana e poi con l’interpretazione de “Il Casellante” di Andrea Camilleri e di “Liolà” di Luigi Pirandello.
È noto anche per il suo impegno politico e civile, sempre in prima linea nelle battaglie a sostegno dei diritti e della pace, impegno suggellato da numerosi riconoscimenti.
È autore anche di molti saggi che riflettono su etica e spiritualità nonché sull’umorismo ebraico. Attualmente ricopre l’incarico di Direttore della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.