Anche il Consiglio Comunale di Massa Marittima, come altri Comuni della Regione Toscana e di tutta l’Italia, ha voluto dare il proprio contributo civico e confermare la propria appartenenza ai valori di democrazia, di pace, di giustizia e di solidarietà verso i più fragili approvando a maggioranza la mozione per il riconoscimento dello Stato Palestinese, presentata dal capogruppo di maggioranza Giuliana Fazzini.
In questi anni in cui, almeno nel mondo occidentale, si pensava che la diplomazia e la politica, condotte da un pensiero emancipato, potessero governare i conflitti tra gli Stati e tra i popoli, preservandoli dalle guerre, si sta invece verificando, un ritorno al forte desiderio di predominio di uno Stato sull’altro, del resto mai sopito, in alcune aree dell’Europa e del Medio Oriente.
Le guerre così vicino a noi, in particolare quella tra Russia ed Ucraina e tra Israele e Palestina, mettono gli Stati europei di fronte a prese di posizione che, purtroppo, non sono sempre concordi tra loro.
E' un insulto all’intera umanità lo scenario dei civili palestinesi di Gaza che muoiono sotto il fuoco dell’artiglieria israeliana, mentre cercano di approvvigionarsi del cibo contingentato che viene dato loro, a fronte di centinaia di tonnellate di derrate alimentari che non vengono fatte entrare nella Striscia e deteriorano sotto il sole. Un popolo che viene volutamente affamato per essere portato alla morte. Sono uno strazio le immagini di bambini scheletrici in braccio alle mamme impotenti. Sono un grido di dolore e di aiuto verso tutti noi.
Il Consiglio di Massa Marittima, con l’approvazione della Mozione per il riconoscimento dello Stato Palestinese, ha inteso apportare, almeno simbolicamente, il proprio contributo di vicinanza al popolo palestinese, in questa fase che sta diventando ogni giorno più devastante per la Striscia di Gaza. Con la speranza che il riconoscimento dello Stato Palestinese sia un inizio su cui la politica e la diplomazia possa portare avanti un processo di accordi per il rispetto territoriale, seppur lento e faticoso, ma senza il quale non potrà esserci pace tra i due popoli.