La campagna “8 marzo, tre nomi, tre strade”

dal 13 marzo 2024 al 13 marzo 2024

Locandina 8 marzo a Massa Marittima

Il Comune di Massa Marittima aderisce alla campagna “8 marzo, tre nomi, tre strade”.
Presentazione del progetto mercoledì 13 marzo, alle ore 16.30, nella sala Mariella Gennai, via XXIV Maggio.

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Su proposta della Commissione comunale per le Pari Opportunità il Comune di Massa Marittima aderisce al progetto “8 marzo, tre nomi, tre strade” lanciato dall’associazione Toponomastica Femminile con il patrocinio di Anci. La campagna impegna le pubbliche amministrazioni comunali a dedicare tre nomi di vie o di spazi pubblici a tre figure femminili, per restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito in tutti i campi a migliorare la società, partendo dal dato che le vie italiane sono ancora in netta prevalenza intitolate a uomini.

Mercoledì 13 marzo, alle ore 16.30, nella sala Mariella Gennai, in piazza XXIV maggio a Massa Marittima, sarà illustrato il progetto sulla toponomastica femminile elaborato per il territorio comunale di Massa Marittima. Interverranno: Ambra Fontani, presidente della Commissione comunale per le Pari Opportunità di Massa Marittima; Grazia Gucci, assessora comunale alle Pari Opportunità; Paola Malacarne dell’associazione Toscana Toponomastica; lo storico Giampiero Caglianone; una rappresentante dell’associazione Soci Unicoop Tirreno.

“La Commissione Pari Opportunità del Comune di Massa Marittima - spiega la presidente Ambra Fontani - ha aderito alla campagna lanciata dall’associazione Toponomastica Femminile con un progetto che avanza la proposta di 6 nomi femminili per le aree pubbliche del capoluogo e delle frazioni, auspicando che sia solo l’avvio di un percorso da portare avanti negli anni in modo da ridurre il gap di genere presente anche nella toponomastica del nostro territorio.”

“I nomi delle strade e delle piazze sono luoghi della memoria, che tramandano la storia di un territorio. - sottolinea Grazia Gucci, assessora comunale alle Pari Opportunità –L’attuale toponomastica è fortemente sbilanciata sulle personalità maschili sottostimando nell’immaginario collettivo il ruolo delle donne. L’assenza di intitolazioni alle donne non è dovuta alla mancanza di figure di riferimento, ma alla cancellazione della loro presenza dalla storia, dalla cultura, dalla scienza e dalla politica.  Il Comune di Massa Marittima pertanto ritiene importante impegnarsi per riequilibrare questo gap intervenendo sui nomi degli spazi urbani.”

Ecco le proposte: intitolare nel capoluogo il parco Giochi in via Martiri della Niccioleta a Margherita Hack, (premio nobel in astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana; intitolare a Niccioleta il parco di fronte al Cippo dei Martiri ad Aida Borghigiani, medaglia di bronzo al valore militare per aver aiutato i partigiani presi in ostaggio e condotti a Niccioleta durante la ritirata tedesca; intitolare a Tatti il parco di fronte al barrino ad Alma Zamparo in Lotti, la donna che durante la Seconda guerra mondiale, conoscendo la lingua tedesca, ed essendo richiesta come interprete, utilizzò le informazioni in suo possesso per aiutare le persone che rischiavano di essere catturate; intitolare nella frazione di Ghirlanda, il Parco Giochi accanto alle fonti, ad Olimpia De Gouges, attivista francese che durante la Rivoluzione si mise in luce per le sue posizioni femministe e abolizioniste con cui chiedeva l’uguaglianza di diritti tra uomini e donne; intitolare nella frazione di Prata, il Largo che ospita le panchine rosa e rossa, ad Angiolina Sili. Questa donna nel 1920 dispose nel testamento di destinare la sua eredità oltre che ad un asilo infantile all'istituzione a Prata, di un laboratorio per l’ istruzione professionale delle fanciulle; di intitolare nella  frazione di Valpiana il Largo nel quale è stata installata la casina dell’ acqua di fianco alla Farmacia, a Cecchina Lotti, politica e giornalista vissuta a Massa Marittima tra il 1886 e il 1911, che scrisse per molte riviste repubblicane, tra cui “La Giovane Italia”, sulla condizione femminile nella società del suo tempo, spronando le donne a reclamare giustizia.