La città e la sua storia

Massa Marittima è una città d’arte adagiata tra le Colline Metallifere, circondata dalla campagna maremmana e ricca di bellezze storiche, ambientali ed architettoniche ereditate da un florido passato.

La Città

Superficie: Km 283,7
Abitanti: n. 8.823
Altitudine: m 318

Dal borgo medievale, fino alla città nuova, si possono percorrere i vicoli antichi e ripidi che si intrecciano nel centro storico e salgono fino alla parte alta del borgo; qui è facile trovare angoli suggestivi e caratteristici e punti panoramici che si affacciano a valle fino al mare. Molti dei luoghi più significativi, sono racchiusi dalla piazza della città: la meravigliosa Cattedrale di San Cerbone, il Palazzo Comunale, le Fonti che cingono il famoso affresco dell’Abbondanza e il Palazzo del Podestà sede del museo archeologico.

Salendo in Città Nuova si incontrano gli edifici risalenti al XIII secolo: il complesso di San Pietro all’Orto, con il chiostro di Sant’Agostino, la Torre del Candeliere e la Fortezza Senese. Il turismo sta diventando l’attività trainante della cittadina: oltre al patrimonio storico-monumentale, ai musei, la città offre varie opportunità escursionistiche, dal trekking, al ciclo-turismo, all’equitazione.

La città è circondata dalla tipica vegetazione del luogo: dalla macchia fitta e bassa, ai cespugli di alloro e ginestra, fino ai fusti dei lecci e dei corbezzoli.

Particolarmente interessanti e suggestivi, per i turisti ed i visitatori, i principali eventi che si svolgono ogni anno nella città: Balestro del Girifalco, Lirica in Piazza e Calici sotto le stelle.

 

La storia

La storia di Massa Marittima è strettamente legata alle miniere d’argento, rame, pirite delle Colline Metallifere, sfruttate fin dalla prima età dei metalli (III millennio a.C.) e poi soprattutto in epoca etrusca e medievale.

Determinante per il suo sviluppo fu il trasferimento da Populonia della sede vescovile forse già nel IX sec. e intorno alla sede del vescovo feudatario, il castello di Monteregio, crebbe la città. Tra XIII e XIV secolo si colloca il periodo di massimo splendore economico, politico, demografico e culturale della città che, grazie alle ricchezze dei bacini minerari, diventa Libero Comune (1225), raggiunge i 10.000 abitanti e batte moneta propria, il“grosso massetano”.

Allo stesso periodo, quindi, risalgono le strutture di maggior pregio artistico e monumentale, quelle che ancora oggi connotano fortemente il tessuto urbano di Massa Marittima. Nella Piazza maggiore (oggi Piazza Garibaldi) si trovano riuniti tutti gli edifici necessari alla vita pubblica di una città: il Duomo (XII-XIII secolo con aggiunte successive), al quale lavorò Nicola Pisano; il Palazzo del Podestà, oggi sede del Museo Archeologico, il Palazzo del Comune, la Loggia del Mercato, la Fonte Pubblica e la Zecca.

Nella parte più alta della città, oltre alle opere di fortificazioni quali le mura massetane e quelle senesi, la Torre del Candeliere e il Cassero Senese, si possono ammirare il convento di San Pietro all’Orto (XII-XIII sec.), recentemente restaurato e sede del Museo di Arte Sacra, la chiesa di S. Agostino e il convento delle Clarisse (XIII sec.).

Nel 1335 Massa Marittima perde la sua autonomia politica dovendo cedere alla conquista di Siena, che da tempo tentava di entrare in possesso delle miniere massetane. Segue un periodo di decadenza economica e demografica, accentuata anche dalla peste del 1348.

Nonostante i gravi problemi, comunque, l’attività mineraria non viene mai completamente abbandonata, anche se di certo è notevolmente ridotta. I Medici, che dal 1557 uniscono al Granducato anche la provincia senese, tentarono qualche intervento volto a favorire la ripresa del territorio, mentre un consistente rilancio si ebbe dal 1737 con l’arrivo dei Lorena quali successori dell’estinta famiglia dei Medici.

L’attività mineraria ha iniziato la sua definitiva fase di declino a partire dagli anni ’80 del ‘900. Da allora Massa Marittima ha scoperto e coltivato la sua nuova vocazione turistica dedicando particolare attenzione alla valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico.